In questo articolo parliamo di yoga e dei principali mantra per la pratica della meditazione.
La meditazione è uno strumento della mente che ha lo scopo di “addomesticare” la mente stessa. Questo significa che la mente umana, essendo distorta, condiziona in negativo l’essere umano, generando sofferenza.
Attraverso la meditazione invece, la mente può essere disciplinata e messa a servizio del nostro Sé Superiore. In questo modo è possibile raggiungere quello stato di beatitudine chiamato illuminazione o Samadhi.
Sommario
Relazione tra yoga e meditazione
Molti pensano che la meditazione sia il vuoto mentale, ma è assolutamente falso, anzi è il contrario. Meditare significa portare l’attenzione su un unico oggetto per entrare in connessione con esso e scoprirne la vera essenza, per comprenderne la sostanza, oltre la forma.
La meditazione è uno strumento chiave nella pratica dello yoga, nello specifico del Raja Yoga, lo yoga regale, quello che comprende gli effetti di tutti gli altri tipi di yoga. Patanjali, il padre dello yoga, negli Yoga Sutra ci parla degli otto passi dello yoga:
- Yama (astinenze)
- Niyama (osservanze)
- Asana (posizione)
- Pranayama (controllo del prana)
- Pratyahara (controllo dei sensi)
- Dharana (concentrazione)
- Dhyana (meditazione)
- Samadhi (illuminazione).
La meditazione è quindi il settimo passo (Dhyana), cioè il penultimo, quello che conduce alle meta finale. Gli ultimi tre passi insieme sono chiamati Samyama (disciplina) e sono la base del Raja Yoga.
Da ciò possiamo facilmente dedurre che la meditazione si raggiunge con la concentrazione ed è lo strumento che può condurre ogni essere umano verso l’illuminazione e quindi a realizzare lo yoga.
Meditazione e mantra
Nel corso dei millenni diverse civiltà hanno sperimentato ed elaborato tecniche di meditazione tutte finalizzate ad un unico scopo; quello di aiutare l’uomo a conoscere se stesso e ad evolversi, quindi a migliorarsi e ad integrare la sofferenza.
Sono molti i benefici che si possono ottenere con la pratica della meditazione. A livello pratico favorisce una maggiore concentrazione e un rafforzamento del sistema immunitario mentre, a livelli più elevati, favorisce il processo alchemico, cioè quel fenomeno che permette la trasformazione verso l’alto della frequenza vibratoria della nostra coscienza e l’allineamento dei corpi sottili.
Meditare significa quindi concentrarsi su un unico oggetto e questo potrebbe essere ad esempio un mantra. Un mantra è un suono la cui ripetizione scaturisce una vibrazione nei vari veicoli della coscienza.
La sua vibrazione armonica ha effetti positivi sul corpo fisico, sugli aspetti emotivi e mentali e ci mette in connessione con gli archetipi che risuonano ad elevati livelli di coscienza, favorendo il processo alchemico.
Il mantra può essere recitato portando l’attenzione su dei punti specifici della nostra coscienza. I punti di concentrazione più utilizzati sono lo spazio tra le sopracciglia, sede del terzo occhio, e il cuore (Jivatman). Inoltre può essere recitato ad alta voce o mentalmente. La prima modalità è più adatta per la meditazione di gruppo mentre la seconda è più utile ed efficace in quella individuale.
Il mantra Om
Il mantra più conosciuto e diffuso è l’Om, il suono della creazione e quindi anche il suono primordiale di ogni essere. Il suo simbolo rappresenta il creatore che con il suo soffio dà vita alla creazione, rappresentata dal sole e dalla luna stilizzati.
Oltre alla possibilità di recitarlo singolarmente, l’Om è generalmente la sillaba con cui hanno inizio tutti i mantra, proprio perché è la sillaba più sacra della tradizione indiana.

Il mantra Om Shanti
Un altro mantra molto diffuso è l’Om Shanti. Shanti in sanscrito significa pace, quindi l’utilizzo di questo mantra è finalizzato a produrre pace interiore all’interno della nostra coscienza.

Il mantra Om Namah Shivaya
Anche Om Namah Shivaya è un mantra molto conosciuto, considerato uno dei più potenti mantra della tradizione indiana. È dedicato a Shiva, il Creatore/Distruttore che si identifica negli aspetti di potere e volontà.

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