ernia cervicale

In questo articolo ti riporto la mia testimonianza su come ho affrontato e risolto un’ernia cervicale e i relativi dolori senza ricorrere ad un intervento chirurgico, grazie all’agopuntura, all’osteopatia e all’omeopatia.

Nel 2018 mi venne diagnosticata, tramite risonanza magnetica, un’ernia cervicale espulsa di 8 mm all’altezza delle vertebre C6-C7 e varie protrusioni discali tra C3, C4 e C5.

Avevo forti dolori alla spalla e formicolio al braccio destro che mi rendevano la vita complicata!

Andai da un primo neurochirurgo che mi consiglio di operare immediatamente! Mi prescrisse una cura farmacologica e mi disse di prendere appuntamento da li a poco per prenotare l’intervento.

In un primo momento mi rassegnai all’idea e iniziai la cura farmacologica, ma dopo qualche giorno decisi di sentire anche un ulteriore parere, per poter prendere una decisione serenamente.
La mia vocina interiore mi “suggeriva” di non fare un intervento chirurgico.

Allora andai da un altro neurochirurgo, il quale mi diede un parere completamente opposto. Disse che nella sua esperienza l’80% di questo tipo di ernie regredisce naturalmente, per cui avrei avuto buone probabilità che sarebbe successo anche a me. Mi cambiò cura farmacologica e mi diede appuntamento per il mese successivo.

Premetto che entrambi i medici sono professionisti di altissimo livello, specialisti in questo tipo di casi. Tuttavia l’approccio interventista dell’uno è stato completamente diverso dall’altro, sicuramente più cauto e conservatore.

Per cui, felice di questa notizia che scongiurava l’intervento, decisi di cambiare la cura come suggerito dal secondo professore. I farmaci che servivano a “stordire” il nervo (che schiacciato dall’ernia creava dolore alla spalla e formicolio al braccio), erano iniezioni inframuscolo, molto “pesanti e fastidiose”.

Così, dopo pochi giorni andai – come ogni mese – dal mio medico “olistico” e gli raccontai la storia. Mi propose un percorso insieme nel quale avremmo lavorato sulle cause che hanno generato l’ernia, attraverso un approccio naturale, a patto di interrompere la cura farmacologica e seguire le sue indicazioni.

Come sai, io ho un approccio olistico alla salute e non utilizzo mai farmaci o medicinali se non costretto dalla necessità, com’era apparentemente in questo caso.

Per cui quando mi disse che avrei dovuto interrompere la cura farmacologica, fui molto felice! E così feci!
Il motivo della sospensione dei farmaci era ovviamente necessaria anche per poter constatare gli effetti e gli sviluppi della terapia che stavo per intraprendere.

Iniziammo un percorso con cadenza settimanale, per poi allungare gli incontri a due, tre, quattro settimane.

L’approccio iniziale per risolvere lo schiacciamento delle vertebre fu quello di “allentare” tutte le contratture muscolari e la rigidità del collo e delle spalle, e in generale tutte le tensioni nel corpo.

Visto che tempo addietro era anche andato dal chiropratico, ero già consapevole delle mie tensioni (sia di quelle fisiche, che di quelle interiori) e oltretutto, vent’anni seduto davanti al computer avevano contribuito a creare una postura errata.

Nelle prime sedute, la terapeuta iniziò effettuando alcune manipolazioni sulle fasce muscolari delle spalle, del collo e della schiena.

Contemporaneamente lavorò i tessuti addominali e manipolò gli organi interni (come stomaco e intestino) con dei massaggi connettivali e viscerali.Questo perché – come abbiamo più volte sottolineato – tutto è connesso, per cui è necessario riportare equilibrio in tutto il sistema.

Nelle varie sedute mi fece ulteriori manipolazioni alla bocca per sciogliere le tensioni dell’apparato mandibolare e ripristinare la corretta masticazione e alla testa, sempre attraverso un massaggio osteopatico.

Oltre le manipolazioni, la tecnica principe alla base di tutto è stata l’agopuntura: stimolando specifici punti e meridiani andava a ripristina l’equilibrio energetico nei diversi apparati, per riportare l’equilibrio energetico e omeostatico.

Al termine della seduta ha utilizzato l’omeopatia, attraverso piccole iniezioni sottocutanee di Arnica o altri prodotti similari per lenire il dolore e l’infiammazione.

In ultimo, mi prescrisse anche una dieta ed alcuni prodotti fitoterapici e omeopatici per riportare in equilibrio gli organi interni, in particolare stomaco, fegato e intestino, per i motivi che abbiamo detto prima.

Ci è voluto solo un po’ di pazienza e dopo circa 3 mesi di trattamenti il dolore alla cervicale e alla spalla era svanito, così come il formicolio al braccio, e l’ernia cervicale dopo 6 mesi era completamente riassorbita.

In conclusione

Se avessi dato retta al primo neurochirurgo ora avrei subito un intervento chirurgico con le relative conseguenze del caso. Se avessi continuato la cura farmacologica del secondo medico mi sarei intossicato l’organismo e avrei subito gli spiacevoli effetti collaterali delle medicine (e molto probabilmente non avrei risolto comunque le cause del problema).

L’approccio olistico invece, che mira alla risoluzione della causa e non all’eliminazione del sintomo, mi ha permesso di risolvere il problema in modo naturale!

Questa mia testimonianza non vuole in alcun modo sconsigliare le cure mediche tradizionali, per cui ti invito ad ascoltare il parere del tuo terapeuta di fiducia, ma allo stesso tempo il mio consiglio è quello di seguire sempre ciò che senti: la  tua voce interiore non si sbaglia mai.

Abbi cura di te!

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