Ultimo aggiornamento il 3 Dicembre 2022
Questa è una domanda che mi sono posto spesso e voglio condividere la risposta di Salvatore Brizzi, tratta dal libro “Risveglio”.
Esiste una differenza fra anima e spirito?
Sì. Un frammento dello spirito è in ognuno di noi, è ciò che ci tiene in vita, ciò di cui siamo fatti, ciò di cui è fatto l’Universo. Una sola Vita è in tutte le forme.
Spirito ed Energia sono sinonimi, come anche la fisica sta dimostrando. Lo spirito è Dio stesso e alberga in ognuno di noi così come in ogni cosa.
L’anima è invece qualcosa di molto particolare: è l’autocoscienza. È il risultato dell’incontro/scontro fra spirito e materia.
Lo spirito è presente anche nel ragno e nel topo mentre l’anima no, è presente solo nell’uomo e non in tutti gli uomini. Esiste in potenza in tutti, ma questo non significa nulla, perché fino a quando resta solo un embrione non può influenzare in alcun modo la vita di un individuo, pertanto all’atto pratico è come se egli non l’avesse.
Quella personalità non potrà che far parte del ‘branco’ e di conseguenza agire secondo i ‘programmi di reazione mentale’ che le sono stati inseriti dalla nascita, subirà cioè passivamente i condizionamenti impartiti dalla società, dalla comunità scientifica e dal credo religioso vigenti nel suo ambiente.
Un essere umano senz’anima può essere ‘programmato’ a credere solo nelle verità comunemente accettate dalla massa e trattato come si fa con gli zombie.
A questo proposito Erich Fromm in Avere o Essere dice:
“Non avere coscienza equivale a non essere anima e ciò può accadere perché la consapevolezza è bassa o perché anima non si è in quanto non la si possiede.”
Nella tradizione egiziana si parla di Ba (lo spirito divino) e Ka (l’anima immortale). Attraverso successive incarnazioni diveniamo sempre più autocoscienti, ossia ci identifichiamo sempre di più con l’anima – la ‘fabbrichiamo’, per usare un’espressione alchemica.
Quando alla fine, dopo aver condotto un determinato Lavoro su noi stessi, che può durare diverse vite, diveniamo la nostra anima, allora possiamo dirci immortali, non più vincolati all’esistenza di un determinato apparato psicofisico.
A questo punto l’avventura non è ancora finita, perché l’atto finale prevede ancora la fusione – consapevole – nell’Uno originario. Torneremo a essere lo spirito, cioè Dio, ma con una nuova consapevolezza.
Il libro “Risveglio” vuole essere una guida per chi intraprende il Sentiero di trasformazione interiore, e allo stesso tempo un manuale per chi sente di poter trasmettere in pubblico tali conoscenze esoteriche.
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