anima animale anima umana

Ultimo aggiornamento il 15 Ottobre 2020

In questo articolo parliamo in modo approfondito dell’anima umana, analizzando gli aspetti più profondi della nostra essenza.

L’anima animale

L’anima animale viene creata al momento del concepimento con la fusione del campo elettromagnetico dello spermatozoo e dell’ovulo. Dalla fusione delle energie di tutte e due le cellule si forma una sola essenza, che unisce l’informazione paterna con quella materna.

Nell’anima animale risiedono tutti gli istinti animali, come la ricerca di cibo, di sesso e di territorio, indispensabili per la sopravvivenza del corpo fisico.

Quest’anima non è altro che l’energia che fornisce vita e vitalità al corpo fisico e quindi è presente fino dal primo momento della formazione del feto.

L’anima animale, sia nell’animale che nell’uomo, non si reincarna mai.

La virtù dell’anima animale ha due aspetti: la giustizia e la bellezza.

La giustizia è legata alla capacità di essere imparziale di non essere facilmente influenzabili; da questa prospettiva un’anima animale equilibrata può essere ragionevole e giusta. Quando è disturbata, invece, la persona può essere dura, senza emozioni, oppure può reagire in maniera aggressiva come un animale braccato.

La bellezza invece la capacità di godere la perfezione e la completezza dei singoli momenti, questo aspetto permette di percepire un senso di perfetta e irripetibile bellezza.

L’anima animale è nutrita dall’energia proveniente dai polmoni; quando questa energia è equilibrata, l’energia dell’anima animale è intatta e la persona è emozionalmente flessibile e reattiva. Quando l’energia dei polmoni e disturbata, anche l’anima animale è squilibrata e la persona ha difficoltà ad apprezzare i risultati e ad accettare la perdita di persone care o la morte.

Nell’anima animale risiedono le nostre insicurezze, le paure, le preoccupazioni, l’aggressività e la nostra sofferenza; tutte emozioni presenti anche nell’animale con lo scopo di ottenere un territorio, il cibo e il sesso per assicurare la continuazione della specie.

L’anima umana

L’anima umana è presente esclusivamente negli esseri umani e conferisce consapevolezza, coscienza e conoscenza.

La vita è il processo indispensabile all’anima umana (che incarnandosi nel corpo fisico abbassa la sua vibrazione) per innalzare la sua frequenza e riportarla alla sua origine, ovvero alla luce.
Tuttavia un solo ciclo di vita fisica non è sufficiente per ottenere questo, ecco spiegato il motivo della reincarnazione.

L’anima umana supera il limite della coscienza mentale, infatti è l’autoconsapevolezza che rende l’essere umano cosciente delle proprie esperienze, della propria autenticità, delle proprie riflessioni, dello scopo e del valore della vita.

L’anima umana è considerata la capacità dell’essere umano di essere creatore partecipe dell’universo, permette di accettare o di rifiutare la propria autenticità, di essere partecipe nel creare il proprio destino e di orientarsi verso il proprio cammino.

Dal punto di vista funzionale, possiamo dividere l’anima umana in tre parti:  la coscienza, la volontà e la “faccia”.

La coscienza

La coscienza è la parte responsabile dei pensieri, delle intenzioni e ci permette di prendere intenzionalmente in considerazione le cose. E’ responsabile della nostra capacità di discernimento tra varie direzioni, della visione, della motivazione e della creatività.

La coscienza è anche responsabile delle virtù come la fedeltà, la lealtà, la sincerità e ha la capacità  di guardare in profondità all’interno. Permette di sviluppare l’empatia, la generosità e di vedere ciò che può essere fatto e ciò che deve essere fatto.

Possiamo considerare questa parte dell’anima la fonte energetica di tutta l’anima umana.

L’energia necessaria per nutrire questa parte proviene dalla milza: questa energia è la fonte della motivazione e della creatività. Se è equilibrata e sana, la persona ha le idee chiare e può prendere delle decisioni ed ha la chiarezza interiore per poter sostenere anche altre persone. Se l’energia della milza è squilibrata, la persona si preoccupa facilmente, ha difficoltà a prendere decisioni, si può sentire annoiata e disinteressata.

La volontà

La volontà è responsabile della saggezza ed è una virtù che non si può ottenere volontariamente, ma che si acquisisce nel tempo. Infatti non è una certezza e neppure una conoscenza e si manifesta spontaneamente perché legata all’esperienza della vita.

La saggezza non va confusa con l’intelligenza, in quanto quest’ultima è la capacità della persona di usufruire delle conoscenze intellettuali per affrontare le difficoltà della vita, mentre la saggezza è la capacità di evitare le difficoltà della vita scegliendo le vie giuste.

L’energia che nutre la volontà proviene dai reni; quando i reni sono energeticamente deboli la persona sviluppa paure profonde, paura di morire, ansia, incapacità di accettare la vecchiaia e perdita di forza di volontà.

La volontà è divisa in due parti quella superficiale (maschile) e quella profonda (femminile).

Le qualità della volontà superficiale sono la forza, l’autodeterminazione e lo sforzo arduo; la volontà più profonda costituisce invece la direzione verso uno scopo, è la volontà che lavora indipendentemente dalla nostra volontà superficiale.  Questa parte della volontà ha il senso dell’ignoto, della fede e del destino e racchiude dentro di sé l’inesorabile mistero della vita.

Una volontà maschile debole significa passività profonda e mancanza di decisione, una deficienza della volontà femminile può manifestarsi come assenza di tranquillità o irrequietezza profonda.
La volontà maschile è legata alle asserzioni primordiali, alle decisioni fondamentali, agli sforzi più difficili compiuti durante la vita; quella femminile alla fiducia e alla saggezza.

La “faccia” dell’anima

La “faccia” è la parte più evidente e visibile dell’anima umana, è in relazione alla socievolezza ed è quella parte che connette tutta l’anima umana con il tempo e lo spazio. E’ correlata alla connessione con le persone, all’avere le parole giuste, al calcolare le cose appropriate, a guardare gli altri negli occhi e rispondere in modo sensato.

Questa parte dell’anima è collegata alla comunicazione, alla nostra capacità di interagire appropriatamente con le persone e con le situazioni; per questo viene considerata la faccia della persona.

L’energia necessaria per nutrire questa parte dell’anima deriva dal cuore;  quando questa energia è equilibrata la persona si comporta socialmente in maniera corretta e con stile appropriato, se l’energia del cuore è squilibrata, appaiono sintomi come insonnia, comportamenti inappropriati, disturbi nelle relazioni, vergogna ed imbarazzo.

In conclusione

La natura dell’anima umana è felice e libera,  ma la congiunzione con l’anima animale e le sue paure esistenziali ne frena la naturale gioia. Se la componente dell’anima umana prevale, la persona è piena di gioia di vivere e accetta tutto ciò che gli capita come una parte del suo cammino evolutivo. La sua felicità indica che il suo progresso evolutivo sta proseguendo nella direzione giusta verso la sua origine, verso la luce.

La sofferenza, invece, proviene dal peso dell’anima animale legata all’aspetto materiale che riempie l’individuo di paure, gelosie, invidie, avidità, possessione e attaccamento. Tale sofferenza aiuta l’anima umana a capire che il processo evolutivo non sta avanzando, ma che ha subito qualche deviazione.

Grazie alla sofferenza quindi cominciamo la ricerca della via della felicità.

Tratto dal libro “Medicina Universale e il Settimo Senso” del Dr. Nader Butto

Risorse utili

Medicina Universale e il Settimo senso Medicina Universale e il Settimo senso

Nader ButtoCompralo su il Giardino dei Libri
Medicina Universale e il Settimo Senso
Edizioni Mediterranee

Voto medio su 9 recensioni: Da non perdere

€ 27,00

Se hai trovato interessante questo articolo e ti è stato utile, sostieni Visione Olistica con una donazione. Grazie!

1 commento

  1. #piccolastoriadellafilosofia
    4c. L’ANIMA. Eraclito scrive che nemmeno se percorri fino in fondo ogni sua strada raggiungerai i confini di psyché, così profondo è il logos che le dà forma. Non basta camminare nello spazio tra luoghi, persone, oggetti culturali, scorci di vita, superfici. Per fare anima bisogna entrare nelle cose, a fondo, metterle in relazione, legarle insieme. Com-prenderle. Dare armonia alla vita, che è biologia e non ha nulla di umano: non sa che farsene di noi se non le parliamo fin dentro la materia. Da lì, se c’è un modo, l’anima comincia a farsi memoria, e forse a pensarsi immortale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here