In questo articolo parliamo dei rimedi vibrazionali, cerchiamo di capire cosa sono, in quali ambiti sono efficaci e perché funzionano.
E’ ormai nota la capacità dell’acqua di assumere forme diverse in relazione all’informazione che contiene. Diversi esperimenti sono stati fatti sul concetto di memoria dell’acqua ed è per questo che è ormai cosa sempre più comune pensare ad essa come ad un sistema capace di immagazzinare informazioni.
In questi esperimenti infatti abbiamo avuto la prova che pensieri, parole ed azioni possono avere degli effetti benefici o meno sull’acqua.
Si può affermare che la totalità delle nostre cellule galleggino in una marea di “acqua” che, appunto, presenta una serie di memorie.
Queste memorie si strutturano negli anni e non sono soltanto il risultato di ciò che diciamo, facciamo e pensiamo oggi, ma contengono anche le memorie dei nostri genitori ed antenati, così come quelle legate alle nostre vite precedenti.
Ma vediamo più da vicino la nostra “acqua”.
Il liquido interstiziale è una soluzione acquosa presente tra le cellule di un tessuto. La sua funzione principale è quella di mediare gli scambi fra le componenti cellulari dei vasi sanguigni e le cellule di un determinato tessuto.
Questo liquido permette il passaggio di elettroliti, sostanza nutritive e di scarto, nonché di ormoni e quello in eccesso viene drenato dal sistema linfatico, diventando linfa.
La matrice extracellulare include invece, tutto il materiale presente tra una cellula e l’altra e funge da collegamento e ancoraggio delle cellule del nostro corpo. E’composta principalmente da glicoproteine e proteoglicani e, nel caso del tessuto connettivo, rappresenta la componente principale.
La matrice dunque, rappresenta la struttura che contiene il nostro liquido interstiziale. In relazione a quanto appena descritto, un liquido interstiziale fluido e sgombro di tossine insieme ad una matrice extracellulare coerentemente organizzata e flessibile, possono fornire all’organismo un buon grado di omeostasi.
In medicina naturale parliamo di tossine per intendere sia prodotti di scarto che si depositano come residuo del metabolismo cellulare, sia pensieri, emozioni e memorie stagnanti che rallentano allo stesso modo, la fluidità e l’efficienza della nostra “acqua”.
Le informazioni che stagnano e plasmano in questo modo il nostro liquido interstiziale, vanno a produrre cambiamenti a livello cellulare: se ad esempio vivo costantemente in una condizione di stress, indurrò un invecchiamento precoce delle mie cellule, ma senza che esse abbiano potuto sviluppare il loro intero potenziale.
Nella gran parte dei casi, lo stress viene favorito dal cercare a tutti i costi di mantenere in piedi un’immagine di noi che poco rispecchia ciò che siamo realmente. Svolgere un lavoro che non ci appartiene o relazionarci con l’altro e con noi stessi in modo meccanico ed automatico, sono tutti esempi di condizioni che possono portarci a vivere in una condizione di stress costante.
Questi sforzi che noi compiamo sono registrati nelle memorie informazionali di cui abbiamo parlato in precedenza e si nascondono così tanto bene all’interno di noi che facciamo fatica ad accorgerci della loro esistenza.
Spesso abbiamo bisogno di ammalarci per comprendere che abbiamo intrapreso un cammino lontano da ciò che siamo veramente.
Ogni informazione produce una vibrazione, per cui il mio stato di salute e benessere ha una frequenza specifica, ma le influenze che riceviamo sotto forma di memorie legate al nostro contesto familiare di origine e all’educazione che abbiamo ricevuto, così come all’ambiente in cui cresciamo e viviamo, ci fanno perdere il contatto con questa frequenza.
Secondo la legge di risonanza, che ci piaccia o no, attraiamo nella nostra vita eventi e persone che ci mostrano la nostra realtà interna, che spesso giace però nell’inconscio. Quindi, a livello vibrazionale, se sto emettendo un certo tipo di frequenza, attirerò inevitabilmente qualcosa o qualcuno con lo stesso tipo di vibrazione.
Il problema è che nella maggior parte dei casi non sono consapevole della frequenza che sto emanando.
In relazione alla definizione di risonanza fisica secondo la quale “un sistema oscillante forzato viene sottoposto a sollecitazione periodica di frequenza pari all’oscillazione propria del sistema stesso”, si può evincere che attraverso la volontà cosciente di portare luce all’interno di se stessi, si arriverà prima o poi a comprendere chi siamo veramente.
Esistono diversi strumenti per riappropriarsi della propria frequenza e i rimedi vibrazionali ne sono un esempio. Secondo la legge di guarigione di Hering, il sintomo (che abbiamo detto essere la prova del nostro “spostamento di frequenza”), si manifesta prima sul corpo eterico e poi sul corpo fisico.
L’uomo infatti non è costituito solo dal corpo fisico ma anche da un corpo energetico o eterico, che rappresenta la sede della nostra energia vitale.
Attraverso i rimedi vibrazionali posso agire sul corpo eterico prima che si manifesti il sintomo fisico o posso intervenire allo stesso tempo su entrambi e quindi, posso andare a lavorare sulla persona, stimolando la sua frequenza di base.
In questo contesto i rimedi vibrazionali possono essere di aiuto in diversi ambiti:
- perdita di contatto con se stessi e senso di insoddisfazione
- ansia e depressione
- incapacità a riconoscere e gestire le proprie emozioni
- dipendenza da cibo, relazioni o sostanze
- stress cronico
- problematiche a carico di: pelle, apparato gastro-intestinale, apparato osteo-articolare, ecc.
Ma affinché un rimedio vibrazionale fornisca al ricevente un nuova “informazione” in grado di stimolare l’organismo a cercare la strada per tornare in equilibrio, è necessario che chi lo prepari, sia egli stesso un canale di un’informazione coerente e fedele a se stesso.
Con questo non parliamo solo dell’intenzione che può essere canalizzata nella preparazione di un rimedio e che nasce da un processo mentale e razionale, ma da un intento che sgorga da una profonda percezione di se stessi.
A questo punto le vibrazioni impresse nel rimedio rappresenteranno un mix di informazioni, sia di natura pranica, connesse al terapeuta/preparatore, sia di natura fitochimica o vibrazionale, a seconda dei rimedi utilizzati (omeopatici, fiori di Bach, fitoterapici, etc).
Il rimedio sarà allora in grado di fornire una sollecitazione costante e soprattutto coerente a chi lo riceve, andando a risvegliare quelle memorie di multi-potenzialità di cui abbiamo accennato all’inizio dell’articolo.
La multi-potenzialità cellulare dell’intero sistema corpo-mente-anima di ognuno è legata a geni inespressi che, per potersi liberare, hanno bisogno di essere sollecitati da precise frequenze. Questo margine di frequenze può essere racchiuso in un rimedio vibrazionale personalizzato e creato apposta per noi.
Quindi il punto non è tanto quale rimedio vibrazionale utilizzo, ma da chi è stato preparato e sotto quale ordine di frequenze?
Nello specifico, colui che prepara un rimedio vibrazionale è cosciente di tutte le informazioni che sta trasferendo in quel rimedio, comprese quelle inconsce?
Ascolta l’intervista ad Alessia Macci: La sottile via verso la guarigione
Se hai trovato interessante questo articolo e ti è stato utile, sostieni Visione Olistica con una donazione. Grazie!