Chi più chi meno, tutti noi sperimentiamo l’attaccamento e la dipendenza da cose, persone e situazioni. Quando ne diventiamo consapevoli siamo liberi di scegliere.

Per trovare la pace interiore pratica il non-attaccamento: sii consapevole che niente e nessuno ti appartiene veramente. (Buddha)

Cos’è la dipendenza

La dipendenza è una condizione psicologica che nasce da una mancanza che percepiamo dentro di noi e che cerchiamo di colmare con cose, persone, situazioni.
La dipendenza è una forma di “attaccamento” che può essere confusa con l’abitudine, ma che in realtà rappresenta la ricerca del piacere e della felicità in qualcosa di esterno a noi. Una pericolosa illusione.

Si diventa dipendenti quando si ha bisogno di qualcosa o qualcuno, senza la quale si vive uno stato di sofferenza e tristezza. Si verifica quando siamo frammentati e non siamo padroni di noi stessi.

Spesso dalle nostre abitudini creiamo legami molto forti che condizionano le nostre scelte e gradualmente sviluppiamo un forte attaccamento che non ci permette di staccarci dall’oggetto del nostro piacere.
Così la dipendenza crea nella nostra vita dei ganci psicologici che man mano creano schemi mentali con i quali costruiamo la nostra zona di comfort.

Il problema è che queste dinamiche con il passare del tempo si stratificano nel nostro subconscio, per cui occorre lavorare sicuramente sul piano psicologico, ma a mio avviso anche su quello spirituale.

Tipi di dipendenze

Esistono molti tipi di dipendenze, sia da sostanze (non solo dalle droghe), ma anche da persone (dipendenza affettiva), da situazioni e abitudini.

Dipendenza da sostanze: le più diffuse sono le d. dalle droghe (alcool, nicotina, droghe leggere e pesanti, etc), ma anche dal cibo (caffè, zuccheri, etc). Forse anche tu hai sperimentato un certo livello di attaccamento, magari al cibo, nel quale potrai notare come si sviluppa un atteggiamento psicologico di “bisogno” di appagamento tramite quella sostanza. Spesso infatti si dice “mangiare con la mente”, significa che non stai mangiando per nutrire il tuo corpo o la tua anima, ma piuttosto la tua mente (che svilupperà sostanze chimiche) che ti procurerà un momentaneo stato di piacere.

Nota che non è importante il fatto che una sostanza sia dannosa o meno per l’organismo, qui stiamo parlando di attaccamento e dipendenza, a prescindere dal fatto che l’abitudine o la sostanza sia benefica o meno.

Dipendenza affettiva: nelle maggior parte delle relazioni – sia di amicizia che in famiglia, ma soprattutto nella coppia – nasce un forte attaccamento che nella maggior parte dei casi sfocia in una vera e propria dipendenza da quella persona e crea dinamiche di gelosia e senso del possesso. Spesso non si riesce a condividere la propria felicità con l’altro, ma al contrario è proprio nell’altro che si ricerca quello che non si riesce a trovare dentro di sé. Così quando la relazione finisce (ricorda che tutto è impermanente, quindi tutto prima o poi esce dalla nostra vita) si vive in uno stato di grande sofferenza e ci sembra che la vita non abbia più senso.

Dipendenza da sesso e pornografia: quando non si vive una sessualità consapevole si cerca nel sesso un sfogo appagante dei propri istinti, la ricerca dell’orgasmo diventa il modo prediletto per godere dei piaceri della vita. Così anche nella d. da pornografia si è succubi dei propri pensieri e fantasie che diventano ossessivi, fino al punto di condizionare la propria esistenza. Spesso questo tipo di comportamento nasconde dei disturbi e delle carenze affettive e può portare a conseguenze psicologiche come disturbi dell’umore, depressione, aggressività, etc…

Dipendenza da situazioni e abitudini: esistono diversi tipi di attaccamento che nascono da abitudini perpetuate nel tempo, alle quali è difficile sottrarsi, ad esempio la d. dal gioco o dal lavoro. Non c’è nulla di male nel giocare o tanto meno nel lavorare, ma l’importante che ci sia sempre una scelta consapevole e non uno schema, un attaccamento che nasconde un’incapacità di scelta. Esistono anche atteggiamenti ossessivo compulsivi, come ad esempio lo shopping o il fitness (per altro indotte dai mass-media) che possono nascondere invece uno stato di ansia e non accettazione di sé.

Nuove dipendenze: oggi, nell’epoca di internet e delle nuove tecnologie, ecco che si sviluppano nuove forme di dipendenze, come ad esempio quella da smartphone, da videogame o da social network. Questo tipo di d. impediscono lo sviluppo dell’empatia e accrescono il senso di separazione e isolamento sociale. Si cerca nella virtualità ciò che non si riesce a trovare nella vita reale, in cui i like e le amicizie diventano un ossessione e quando non c’è connessione ecco che arrivano gli attacchi di panico!

Ah, dimenticavo la televisione, ma questa più che una dipendenza è una vera e propria schiavitù, sembra quasi che senza tv non si possa vivere…ma ne sei sicuro/a? Io ad esempio, dopo tanti anni di lavaggio del cervello, un bel giorno ho scelto consapevolmente di sbarazzarmene e di vivere senza. E’ una scelta!

Tuttavia l’attaccamento può essere sviluppato in qualsiasi ambito, anche nelle pratiche spirituali o nella religione, in fondo non vi è molta differenza a livello psicologico. Dipende tutto dal tuo atteggiamento interiore: domandati è una scelta consapevole oppure no?

Non c’è spazio per la felicità in un cuore in cui l’attaccamento alle cose prevale sulla libertà. – Anthony De Mello

Come liberarsi dalla dipendenza

Quando vivi una situazione di dipendenza è importante comprendere il rapporto che tu hai con quella situazione o con quella sostanza e la causa profonda che la genera.

Come prima cosa osserva, renditi conto se sei in uno stato di dipendenza. Osserva se ad esempio bere un bicchiere di vino è una scelta consapevole per il piacere di farlo o se invece è un bisogno di cui non puoi fare a meno. Nota come vivi i rapporti personali, se effettivamente sono autentici o se hai creato invece un legame di attaccamento.

Fai attenzione anche ai pensieri e a come ti parli, le tue parole sono affermazioni che hanno un grande potere sulla tua realtà e sul tuo inconscio. E’ la tua mente che ti sta rendendo schiavo, ma la buona notizia è che Tu non sei la tua mente e quindi la puoi controllare, puoi diventare nuovamente padrone di te stesso.

Questo non sarà facile, quindi molto probabilmente avrai bisogno di farti aiutare da un professionista, che sia uno psicologo o un terapeuta o un counselor esperto in questo tipo di dinamiche.

Se noti che hai sviluppato una dipendenza verso qualcosa o un forte attaccamento che sta creando rapporti tossici nella tua vita, puoi scegliere consapevolmente di trasformali.
Dovresti cercare di comprendere profondamente da dove nascono dentro di te le cause e cercare di fare uno sforzo di volontà per trasformare le tue azioni con scelte consapevoli.

Inizia a fare un percorso per scoprire chi sei veramente cercando di portare alla luce i traumi che hanno creato paura e dolore nella tua vita che stai cercando di non affrontare.
Allora potrai trasformare te stesso e iniziare a prenderti la responsabilità della tua vita.

Anche se ti affiderai ad uno psicologo o ad un operatore olistico, sappi che per superare la dipendenza dovrai sviluppare disciplina e forza di volontà nel voler trasformare questi aspetti. Il lavoro lo devi sempre fare tu!

Non credere che risolverai il problema con una medicina o solo portando alla luce i tuoi conflitti interiori!

Un altro aiuto importante su cui possiamo fare affidamento è la preghiera, uno strumento molto potente per ritornare in contatto profondo con la nostra anima.
Ricorda che tutto ciò che accade è perfetto e che se stai vivendo una determinata situazione, è quello che la tua anima è venuta a sperimentare in questa vita per evolversi.

Quindi domandati perchè hai creato questa realtà e inizia ad assumertene la responsabilità, cercando di riallinearti alla frequenza della tua anima. In questo senso la preghiera può aiutarti.

Se riusciamo ad essere presenti e sviluppiamo una maggiore consapevolezza di noi stessi, vedremo gradualmente trasformare le nostre azioni e un passo alla volta passeremo dalla dipendenza alla scelta consapevole.

Non avere paura dei tuoi “mostri” interiori (come la solitudine o la paura dell’abbandono), affrontali e scoprirai che in fondo non facevano poi così tanta paura. Non cercare in sostanze o persone un rimedio ad un tuo disagi, ma cerca di ritrovare il tuo equilibrio interiore, che è il presupposto per la tua libertà.

Alla fine potrai amare il tuo compagno in libertà, bere il tuo bicchiere di vino, mangiare dolci e fare sesso, con consapevolezza e senza attaccamento, sapendo che non stai scappando più da qualcosa che non vuoi vedere e soprattutto che non è ciò che fai a renderti felice.

NB: Se hai sviluppato una dipendenza patologica da droghe devi necessariamente farti aiutare da un professionista o da un centro specializzato o da operatori professionisti.
L’importante comunque è la tua ferma volontà nel farlo.

Amati e sii libero di scegliere consapevolmente.

Un uomo che è padrone della propria mente e che è libero dall’attaccamento, pur muovendosi tra gli oggetti sensoriali, consegue rapidamente la Pace.
(Bhagavad Gita)

Risorse utili

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2 Commenti

  1. Grazie, la lettura mi è stata molto utile. Posso contattarti personalmente? La penso anch’io come te e vorrei condividere le nostre idee.
    Una lettrice spirituale soddisfatta,
    Anna

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